Biobibliografia
1907-1929: Alberto Pincherle Moravia nasce il 28 novembre a Roma. Il padre, Carlo Pincherle, architetto e pittore, era nato a Venezia da una famiglia d’origine ebraica di Conegliano Veneto; la madre, Teresa Iginia De Marsanich, detta Gina, era nata ad Ancona da una famiglia anticamente immigrata dalla Dalmazia. Alberto, che viene battezzato alla nascita, è il secondo di quattro figli, nato tra le sorelle Adriana [1905-1996] ed Elena [1909-2006] e prima del più piccolo Gastone [1914-1941]. Nel 1916 si ammala di una tubercolosi ossea che, con un alternarsi di miglioramenti e ricadute, lo costringerà a trascorrere la degenza in casa e a frequentare in modo irregolare la scuola. Dal ’24 al ’25 è ricoverato al sanatorio Codivilla di Cortina d’Ampezzo. Inizia la stesura de Gli indifferenti, romanzo sul quale lavorerà per tre anni e che pubblicherà, a sue spese, nel 1929, presso la casa editrice Alpes di Milano.
1930-1935: Pubblica Inverno di malato (1930) su “Pegaso”, rivista diretta da Ugo Ojetti. Tra il ’31 e il ’32 è a Londra dove ha modo di conoscere e frequentare alcuni esponenti del gruppo di Bloomsbury. Collabora con diverse altre riviste, tra cui “L’Interplanetario” di Libero De Libero e “Oggi” di Mario Pannunzio. Nel 1935 pubblica La bella vita [raccolta di racconti già editi su riviste] presso Carabba, e Le ambizioni sbagliate presso Mondadori. Collabora al mensile “Caratteri”, fondato da Pannunzio e Delfini.
1935-1939: Inizia un periodo di grandi viaggi, da cui nascono i primi reportage per la “Gazzetta del Popolo”: tra il ‘35 e il ‘36 si reca negli Stati Uniti e in Messico, mentre nel ‘37 va in Cina e poi in Grecia nel ‘39. Scrive i racconti de L’imbroglio (1937), rifiutato da Mondadori e pubblicato da Bompiani, che rimane ad oggi il suo editore. Contemporaneamente inizia a lavorare a sceneggiature cinematografiche. Collabora a “Omnibus”, diretto da Leo Longanesi. Nel giugno ’37 vengono assassinati in Francia Nello e Carlo Rosselli, suoi cugini da parte di padre. La famiglia Pincherle viene perquisita.
1939-1942: Di ritorno in Italia, trascorre lunghi periodi ad Anacapri con Elsa Morante, conosciuta a Roma nel ’36. Collabora a “Prospettive” diretta da Curzio Malaparte e pubblica I sogni del pigro (1940) e La mascherata (1941), che viene però sequestrato dal regime, mentre L’imbroglio e Le ambizioni sbagliate saranno inclusi nella lista dei libri di autori ebrei dalla “Commissione per la bonifica libraria” del Ministero della Cultura Popolare; è costretto a firmare i suoi articoli con uno pseudonimo. Nell’aprile del ’41 sposa in chiesa Elsa Morante.
1943-1944: Escono per Bompiani le raccolte di racconti L’amante infelice (1943), L’epidemia (1944), e il breve romanzo Agostino (1944) per le edizioni Documento. Dopo la caduta del regime fascista, collabora brevemente al “Popolo di Roma” di Corrado Alvaro. Nel ’43 fugge da Roma, con Elsa Morante, quando viene a sapere che il suo nome è sulla lista stilata dai nazisti delle persone da arrestare. Trovano rifugio in casolare sulle montagne di Fondi, nella località di Sant’Agata. Dopo la Liberazione, si recano a Napoli, e da lì rientrano a Roma. Nel 1944 pubblica, per Documento, La Speranza, ovvero Cristianesimo e Comunismo.
1945-1952: Per guadagnarsi da vivere scrive articoli e sceneggiature, collabora a riviste e programmi radiofonici. Escono: Due cortigiane (1945) per l’Acquario, la prima edizione Bompiani di Agostino (1945) [Premio del “Corriere Lombardo”, 1946], La romana (1947), La disubbidienza (1948), L’amore coniugale e altri racconti (1949), Il conformista (1951). Nel ’51 scrive e dirige il cortometraggio Colpa del sole. Collabora a giornali e riviste, tra cui “Il Mondo”, “Il Corriere della Sera”, “L’Europeo”. Nel ’52 le sue opere sono messe all’Indice dal Sant’Uffizio. Nello stesso anno riceve il Premio Strega per I racconti 1927-1951.
1953-1962: Nel ’53 fonda a Roma con Carocci la rivista “Nuovi Argomenti”. Nel ’54 escono Racconti romani [Premio Marzotto] e Il disprezzo. Nel ’55 conosce Pier Paolo Pasolini e inizia a collaborare come critico cinematografico per “L’Espresso”. Pubblica La ciociara (1957), Un mese in URSS (1958), Nuovi racconti romani (1959), La noia (1960) [Premio Viareggio]. Compie numerosi viaggi in Egitto, Giappone, Stati Uniti, Iran, Brasile e tra il ’61 e il ’62 in India, con Pier Paolo Pasolini e Elsa Morante, esperienza da cui nascerà Un’idea dell’India (1962). Poco dopo si separa da Elsa Morante e va a vivere con Dacia Maraini, conosciuta nel ’59. Pubblica L’automa (1962).
1963-1975: Escono L’uomo come fine (1963) e L’attenzione (1965). Con Enzo Siciliano e Dacia Maraini dà vita alla Compagnia del Porcospino nel teatro di via Belsiana a Roma (’66-’68); per il teatro scrive Il mondo è quello che è (1966), Il dio Kurt (1968), La vita è gioco (1969). Viaggia con Dacia Maraini in Africa, Messico, Giappone, Corea, Cina. Nel ’68 viene pubblicamente contestato dagli studenti, coi quali accetta di dialogare. Pubblica Una cosa è una cosa (1967), La rivoluzione culturale in Cina (1967), Il paradiso (1970), Io e lui (1971), A quale tribù appartieni? (1972), Un’altra vita (1973). Nel ’75 muore assassinato Pier Paolo Pasolini.
1976-1989: Escono Boh (1976), La vita interiore (1978), la raccolta di saggi Impegno controvoglia (1980), Lettere dal Sahara (1981), 1934 (1982) [Premio Mondello ’83], le novelle per bambini Storie della Preistoria (1982), La cosa e altri racconti (1983). Nel 1984 si presenta da intellettuale indipendente alle elezioni europee nelle liste del Pci e diventa Deputato al Parlamento Europeo (’84-’89). Due anni dopo sposa Carmen Llera. Escono L’uomo che guarda (1985), L’angelo dell’informazione e altri scritti teatrali (1986), L’inverno nucleare (1986), Opere. 1927-1947 (1986), Passeggiate africane (1987), Il viaggio a Roma (1988), Opere. 1948-1968 (1989) e La villa del venerdì (1990).
1990: Muore nella sua casa di Roma, in Lungotevere della Vittoria, la mattina del 26 settembre.
Escono postumi: Vita di Moravia (1990) scritto con Alain Elkann, La donna leopardo (1991), Diario Europeo (1993), Romildo (1993), le raccolte I viaggi. Articoli 1930-1990 (1994), Racconti dispersi 1928-1951 (2000). A dieci anni dalla morte viene pubblicato per i Classici Bompiani il primo volume della nuova edizione delle Opere complete, diretta da Enzo Siciliano, Opere/1. Romanzi e racconti 1927-1940 (2000), a cui faranno seguito Opere/2. Romanzi e racconti 1941-1949 (2002), Opere/3. Romanzi e racconti 1950-1959 (2004), Opere/4. Romanzi e racconti 1960-1969 (2007), I due amici (2007) e Cinque racconti romani (2007), Lettere ad Amelia Rosselli (2010), Cinema Italiano (2010), Lettres d'amour à Lélo Fiaux (2014), Se è questa la giovinezza, vorrei che passasse presto. Lettere giovanili [1926 -1940] (2015), Quando verrai sarò quasi felice. Lettere a Elsa Morante [1947-1983] (2016), Non so perché non ho fatto il pittore. Scritti d'arte [1934_1990] (2017), Poesie (2019), Opere/5. Romanzi e racconti 1970-1979 (2020), L'America degli estremi (2020).
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Dicono di Lui
Una sezione dedicata ai contributi di altri, che raccoglie testimonianze d’autore, ricordi, letture private, pensieri, sguardi sullo scrittore. Uno spazio dove raccontare non soltanto le sue opere e le sue riflessioni politiche/artistiche/letterarie, ma anche le vicende e i luoghi della sua vita, attraverso le parole e le immagini di studiosi, lettori, amici, esperti, e di chi ha semplicemente letto e amato i suoi romanzi, i racconti, gli articoli.
La Casa Museo
La casa di Alberto Moravia conserva le tracce della sua vita quotidiana, dei viaggi e delle frequentazioni. Dalle maschere africane ai makemono orientali; dai celebri ritratti alle opere degli amici pittori e scultori; dai souvenir di viaggio ai dischi e ai classici della letteratura; dalle lampade pop anni Sessanta alla macchina da scrivere Olivetti 82.
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